-Salve ragazzi. Entrate- disse il parroco.
La sala in cui li fece accomodare era composta da due divanetti ed un tavolo centrale, color rame. -Volevamo chiederle se potrebbe esserci d’aiuto riguardo quanto successo in questi giorni, noi siamo le persone più legate alle vittime. Abbiamo parlato con la polizia e ci hanno detto che, secondo i segni trovati, riguarda qualche setta satanica, così abbiamo pensato che lei fosse la persona più indicata a cui fare affidamento-. Disse Jayson.
-Che cosa simboleggiano i segni trovati?- chiese il parroco, interessato.
-Raffigurano un cerchio di diametro dieci, attraversato da un piccolo anello. In entrambi i casi le cicatrici erano state incise tempo indietro.-. Spiegò la ragazzina.
-Ho già sentito parlare di un simbolo del genere, ma nei circoli satanici che si creano, solitamente scrivono delle parole. Sono a conoscenza che qui a Swan Hill qualche tempo fa erano state trovate delle grotte dove alcune persone si ritrovavano a fare dei riti satanici- disse l’uomo. -Potrebbe dirci dove si trovano esattamente?- chiese lei.
-Se volete sono anche disposto ad accompagnarvi, uno dei posti si trova appena sotto a questo colle. Possiamo recarci appena farà luce, intanto potrei prestarvi una camera, immagino che non sia stato facile fare tutta questa strada da soli- concluse il parroco.
I ragazzi rimasero un po’ sconcertati: era da tanto tempo che non parlavano con qualcuno di una tale gentilezza. Ovviamente accettarono e andarono a dormire in una stanza al piano superiore.
La mattina seguente, l’uomo offrì del pane e del latte ai ragazzi e subito dopo si diressero verso la grotta per cercare delle risposte. Ripercorsero metà strada del colle, tagliando poi per il prato andando verso una macchia di pini. In quella zona, tra le sterpaglie per terra, videro anche una fessura su una roccia, abbastanza larga da poterci passare. Uno alla volta entrarono nella grotta, che si presentò fredda e opaca. Le pareti erano interamente ricoperte da segni rossi, disegni di spiriti. Al centro un agglomerato di mattoni fungeva da tavolino. Altre quattro pietre formavano le sedie. Si avvicinarono, vedendo che sul tavolo c’erano quattro candele rosse ed uno specchio rotto. Più da vicino notarono che le crepe dello specchio formavano esattamente il simbolo degli omicidi. Il killer faceva parte della setta. Alzando la candela vide una scritta sotto di essa. E. 23 I. Marie e il Parroco alzarono altre due candele: G. 15 A, B. 18 J. Sotto all’ultima la scritta riportata segnalava A. 7 J. Jayson ci pensò un attimo. Gli bastò pochissimo per decifrare i codici. -Elizabeth, 23 settembre, settembre è il nono mese, la nona lettera dell’alfabeto è la "i". Seguendo lo stesso metodo: Grazielle, 15 gennaio, successe però sei anni prima come si può notare dalla scritta ormai cancellata. Alba, 7 novembre e B. 18 novembre. Quattro donne che facevano parte dello stesso circolo, uccise da una persona, che agisce programmando il tempo-. Jayson aveva sempre avuto a che fare con quesiti di questo genere, letti nelle centinaia di libri della biblioteca, consumando le sue giornate. Erano nel centro del quesito. L’unico problema era scoprire il posto in cui il killer avrebbe agito nel suo ultimo atto. Mancavano esattamente 10 giorni. Nel tempo rimanente sarebbero dovuti proseguire con le ricerche. Ma per il momento non avevano altri dati. Forse li avrebbero aiutati la polizia, forse il parroco avrebbe scoperto dell’altro, forse avrebbero dovuto trovare una soluzione da soli. Dovevano tornare a casa però. Riprendere fiato per un momento, mangiare e riposarsi, azioni delle quali il corpo si era rifiutato di compiere da un paio di giorni.
Alla strada che svoltava verso la dimora dell’uomo, deviarono in direzione della città, porgendo le loro gratitudini e vedendo la figura risalire il colle con il capo rivolto verso terra. Erano di nuovo soli.
La mattina seguente, l’uomo offrì del pane e del latte ai ragazzi e subito dopo si diressero verso la grotta per cercare delle risposte. Ripercorsero metà strada del colle, tagliando poi per il prato andando verso una macchia di pini. In quella zona, tra le sterpaglie per terra, videro anche una fessura su una roccia, abbastanza larga da poterci passare. Uno alla volta entrarono nella grotta, che si presentò fredda e opaca. Le pareti erano interamente ricoperte da segni rossi, disegni di spiriti. Al centro un agglomerato di mattoni fungeva da tavolino. Altre quattro pietre formavano le sedie. Si avvicinarono, vedendo che sul tavolo c’erano quattro candele rosse ed uno specchio rotto. Più da vicino notarono che le crepe dello specchio formavano esattamente il simbolo degli omicidi. Il killer faceva parte della setta. Alzando la candela vide una scritta sotto di essa. E. 23 I. Marie e il Parroco alzarono altre due candele: G. 15 A, B. 18 J. Sotto all’ultima la scritta riportata segnalava A. 7 J. Jayson ci pensò un attimo. Gli bastò pochissimo per decifrare i codici. -Elizabeth, 23 settembre, settembre è il nono mese, la nona lettera dell’alfabeto è la "i". Seguendo lo stesso metodo: Grazielle, 15 gennaio, successe però sei anni prima come si può notare dalla scritta ormai cancellata. Alba, 7 novembre e B. 18 novembre. Quattro donne che facevano parte dello stesso circolo, uccise da una persona, che agisce programmando il tempo-. Jayson aveva sempre avuto a che fare con quesiti di questo genere, letti nelle centinaia di libri della biblioteca, consumando le sue giornate. Erano nel centro del quesito. L’unico problema era scoprire il posto in cui il killer avrebbe agito nel suo ultimo atto. Mancavano esattamente 10 giorni. Nel tempo rimanente sarebbero dovuti proseguire con le ricerche. Ma per il momento non avevano altri dati. Forse li avrebbero aiutati la polizia, forse il parroco avrebbe scoperto dell’altro, forse avrebbero dovuto trovare una soluzione da soli. Dovevano tornare a casa però. Riprendere fiato per un momento, mangiare e riposarsi, azioni delle quali il corpo si era rifiutato di compiere da un paio di giorni.
Alla strada che svoltava verso la dimora dell’uomo, deviarono in direzione della città, porgendo le loro gratitudini e vedendo la figura risalire il colle con il capo rivolto verso terra. Erano di nuovo soli.
Capitolo numero 6
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