L’arbitro fischiò e i giocatori cominciarono a correre.
“La palla è in possesso degli avversari, ma Andrea in scivolata la recupera, passa al compagno di sinistra; entrambi si dirigono con agilità verso la porta avversaria, il compagno tira e con una rovesciata spettacolare Andrea segna”.
“La palla è in possesso degli avversari, ma Andrea in scivolata la recupera, passa al compagno di sinistra; entrambi si dirigono con agilità verso la porta avversaria, il compagno tira e con una rovesciata spettacolare Andrea segna”.
-GOOOOOAL-
I tifosi si alzarono in piedi urlando.
-Grande Andy!!!- disse la ragazza di fianco a me.
"Probabilmente conosceva anche lei Andrea…"
Quando vide che non stavo tifando si girò e guardandomi perplessa mi chiese:
-Non sei del Milan?-
-Si certo ma.. conosci Andrea?-
Lei sfoggiò un grande sorriso.
-Certo, è mio fratello maggiore!- disse orgogliosa –Tu lo conosci?-
-Diciamo più o meno. L’ho incontrato nel treno mentre stavo venendo qui e dopo un po’ di chiacchiere mi ha invitato a vedere la sua partita- risposi.
Mi guardò, come aspettando che dicessi qualcosa.
-Sei del posto?- le chiesi, dicendo la prima cosa che mi venne in mente per non lasciare che il silenzio incrementasse la situazione.
-No, sono di Sirmione, vicino al lago di Garda, e tu?-
-Di Vicenza. Neanche tanto lontano-.
Poi riprese a guardare suo fratello che scartava di volta in volta gli avversari.
Io le stavo proprio accanto e cominciai a sentire qualcosa di strano … forse lei mi piaceva… ma non doveva piacermi perché io amavo Alessandra!! Mi sentii uno stronzo.
“Fino a ieri pensavo sempre a lei e ora che questa … come si chiama? Ecco non so neanche il suo nome come può piacermi?”
Eppure, dentro di me, sentivo che presto o tardi avrebbe preso il posto della mia compagna di classe.
Preso dai miei pensieri inutili non mi accorsi che la partita stava giungendo al termine.
Quando fischiò la fine i milanisti si misero a festeggiare cantando. Stavolta li seguii per non fare la figura dell’idiota.
I giocatori, dopo il saluto, sparirono verso gli spogliatoi. Io intanto mi diressi verso l’uscita per andare a complimentarmi con Andrea. Lo aspettai in strada, seduto su un muretto.
Quando uscì, mi voltai, e vidi che la ragazza carina e dolce di prima gli corse incontro ed Andrea la prese in braccio con affetto.
-Hei Chris! Come sono andato?- mi chiese, aspettandosi un complimento.
-Grande!- gli risposi, cercando di sembrare il più entusiasta possibile.
-Ti presento mia sorella Arianna-.
Lei si girò verso di me.
-Ci siamo già conosciuti-gli dissi e lui pose a terra la ragazzina e mi si accostò.
-Ne sono felice. Ho una novità per te. Ho riferito ad un talent scout che non saresti male come giocatore, che potresti allenarti qui a Milano a spese dell’associazione. Sarai mandato ad un collegio assieme ad altri ragazzi come te e potresti avere un futuro nelle nazionali. Vogliono vedere come giochi, vai al campo qui vicino, vogliono vederti adesso.-
Restai sorpreso per un attimo. –Ma dove si trova di preciso? Non conosco la zona..-.
-Ari l’accompagni tu?-
-Va bene, ci vediamo più tardi ciao ciao-.
I tifosi si alzarono in piedi urlando.
-Grande Andy!!!- disse la ragazza di fianco a me.
"Probabilmente conosceva anche lei Andrea…"
Quando vide che non stavo tifando si girò e guardandomi perplessa mi chiese:
-Non sei del Milan?-
-Si certo ma.. conosci Andrea?-
Lei sfoggiò un grande sorriso.
-Certo, è mio fratello maggiore!- disse orgogliosa –Tu lo conosci?-
-Diciamo più o meno. L’ho incontrato nel treno mentre stavo venendo qui e dopo un po’ di chiacchiere mi ha invitato a vedere la sua partita- risposi.
Mi guardò, come aspettando che dicessi qualcosa.
-Sei del posto?- le chiesi, dicendo la prima cosa che mi venne in mente per non lasciare che il silenzio incrementasse la situazione.
-No, sono di Sirmione, vicino al lago di Garda, e tu?-
-Di Vicenza. Neanche tanto lontano-.
Poi riprese a guardare suo fratello che scartava di volta in volta gli avversari.
Io le stavo proprio accanto e cominciai a sentire qualcosa di strano … forse lei mi piaceva… ma non doveva piacermi perché io amavo Alessandra!! Mi sentii uno stronzo.
“Fino a ieri pensavo sempre a lei e ora che questa … come si chiama? Ecco non so neanche il suo nome come può piacermi?”
Eppure, dentro di me, sentivo che presto o tardi avrebbe preso il posto della mia compagna di classe.
Preso dai miei pensieri inutili non mi accorsi che la partita stava giungendo al termine.
Quando fischiò la fine i milanisti si misero a festeggiare cantando. Stavolta li seguii per non fare la figura dell’idiota.
I giocatori, dopo il saluto, sparirono verso gli spogliatoi. Io intanto mi diressi verso l’uscita per andare a complimentarmi con Andrea. Lo aspettai in strada, seduto su un muretto.
Quando uscì, mi voltai, e vidi che la ragazza carina e dolce di prima gli corse incontro ed Andrea la prese in braccio con affetto.
-Hei Chris! Come sono andato?- mi chiese, aspettandosi un complimento.
-Grande!- gli risposi, cercando di sembrare il più entusiasta possibile.
-Ti presento mia sorella Arianna-.
Lei si girò verso di me.
-Ci siamo già conosciuti-gli dissi e lui pose a terra la ragazzina e mi si accostò.
-Ne sono felice. Ho una novità per te. Ho riferito ad un talent scout che non saresti male come giocatore, che potresti allenarti qui a Milano a spese dell’associazione. Sarai mandato ad un collegio assieme ad altri ragazzi come te e potresti avere un futuro nelle nazionali. Vogliono vedere come giochi, vai al campo qui vicino, vogliono vederti adesso.-
Restai sorpreso per un attimo. –Ma dove si trova di preciso? Non conosco la zona..-.
-Ari l’accompagni tu?-
-Va bene, ci vediamo più tardi ciao ciao-.
CAPITOLO NUMERO 6
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